Giugno 2010.


L'eternità dei geroglifici turbata dalla corrente elettrica dell'eBook.

Sembra una previsione sacrilega, ma un giorno anche il libro di carta subirà lo stesso trattamento del compact disc musicale, derubato d'immaterialità sonora dal suo materialissimo involucro.
L'estimatore del libro, moralmente artigliato nelle budella da queste futuristiche congetture, butta lì la sua legittima convinzione che dimostri l'impossibilità di uno scenario del genere.
Tra le asserzioni più salde e viscerali:
L’inimitabile fruscio delle pagine sfogliate...
L'odore inconfondibile della colla...
L'intimità del polpastrello con la carta...
Anche i disinteressati hanno da dire la loro nei confronti delle pile dei libri, ritenuti comunque utili come fermaporte o variopinti soprammobili.
Ebbene. Anch'io ho la mia cartuccia in canna da sparare in questo senso...
L'autografo con la penna a sfera del mio scrittore preferito!

Madrediddio, ricordo come fosse ieri quando Joe R. Lansdale, in tempi di quasi anonimato in Italia, vergò la sua firma a inchiostro nero sulla mia prima edizione Bompiani, introvabile, di MUCHO MOJO.
Per poco non persi la vita per la gioia.
E con il libro elettronico come si farà?





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[Ragionamento e commento di FABIO DI CESIDIO a.k.a. Fabbione a.k.a. Dottor Kurando]