Anno II - numero 4 (Sett/Dic. '98)

 
 

Serial Killer... il babau di fine secolo.


di
Andrea G. Colombo


Compleanno...

Lo ammetto, l'idea di una torta di compleanno con un grosso cero nero che vi arde al centro non mi attira in particolar modo (sebbene sia un dannato goloso e un patito di horror) ma non riesco a pensare a come potrebbe essere altrimenti il dolce per la festa della nostra rivista.
Già, il 17 giugno scorso la creatura (così come chiamiamo affettuosamente IT in redazione) ha compiuto un anno di fortunata presenza on-line, e con questo numero quattro si appresta a iniziare il suo secondo anno di attività. Immagino che a questo punto starete tremando al pensiero di dovervi sorbire un discorso adatto all'occasione, vero?
Ingrati.
Ve la caverete con la versione zippata. Dirò solo che non c'è compenso più desiderato per noi che l'affetto e l'assiduità con cui ci seguite. E questo vale sia per i lettori di vecchia data che per i moltissimi aggiuntisi col passare dei mesi.
Grazie a tutti.
Parentesi sdolcinata finita, adesso si cambia musica.
E' il turno degli...

 

Assassini seriali.

Il nuovo tema di IT è la figura del serial killer, lo spauracchio di fine millennio, più famoso di Babbo Natale, Dracula e Frankestein messi insieme. Se dovessi elencarvi tutti i libri e i film che a tutt'oggi si sono occupati degli assassini seriali, me la caverei solo dopo settimane di duro lavoro e un poderoso mal di testa.
E senza la sicurezza matematica di non aver dimenticato qualche titolo.
Queste figure inquietanti sono uno splendido esempio di archetipo narrativo trasversale, capaci di adattarsi a qualsiasi generi letterario, se ancora ha senso parlare di genere.
Purtroppo, a fronte di tanta magnifica versatilità, non è possibile dimenticare che essi si muovono in quella strana zona d'ombra a metà tra mito e cronaca e che, forse, è proprio questa terribile caratteristica che li rende così popolari. L'inquietudine o l'autentico orrore che riescono a incutere libri come Il silenzio degli innocenti o American Psyco, sono in gran parte attribuibili alla consapevolezza che - in fondo - una remota possibilità di trovarsi di fronte uno di questi pazzi assassini c'è. Uno scrittore può essere bravo a dismisura, ma un conto è cercare di dare credibilità a diavoli o licantropi, un altro è limitarsi a romanzare la realtà.

Di tutto questo e di molto altro sentirete raccontare dall'incredibile redazione ittita, una famiglia che cresce di giorno in giorno e che a tutt'oggi può vantare collaborazioni di sicuro valore anche nel campo professionale.
Come non ringraziare, infatti, Daniela Catelli, autrice del libro Ciak si trema e della monografia su Friedkin (il regista de L'esorcista) per il suo prezioso contributo? E Danilo Arona, compagno d'avventure ormai da qualche tempo, tornato su queste pagine con due splendide interviste? O, ancora, come potrei non essere riconoscente a Gianmaria Contro, che - reduce dalle fatiche del suo saggio per Feltrinelli - ci regala un articolo imperdibile sugli assassini seriali? E Graziano Braschi, che ormai è divenuta una firma consueta e preziosissima? E' anche grazie al loro contributo se IT oggi viene annoverata tra le riviste italiane più interessanti del web (ehi, buoni, non l'ho detto io, leggetevi le recensioni che ci siamo meritati, ad esempio su PULP 15 ok?). E scusateci se è poco. Ci impegneremo a fare di più...

 

Novità.

Esauriti i più che dovuti ringraziamenti, due parole sulle novità che troverete in questo numero. Avrete già notato che IT è cambiata (hei bello, mica dormiamo noialtri!), ha assunto una struttura più articolata, è stata implementata la navigazione interna ed è stata riprogettata la grafica così da agevolare la lettura dei testi.
Spero che tutte queste novità siano di vostro gradimento e vi lascio augurandomi di ritrovarvi tutti al prossimo appuntamento. Grandi cose vi aspettano!
Buona lettura.

 

PS.: altri mostri.

Non c'entra nulla con i serial killer, ma ha a che fare con i nostri interessi di cybernauti e della lotta contro il vampiro più subdolo mai apparso sul pianeta. E' notizia di questi giorni che una norma della nuova Manovra Finanziaria del Governo imporrebbe ai gestori delle reti telefoniche (mamma Telecom & C.) di stabilire tariffe a costo fisso per le connessioni a Internet. Su La Repubblica del 28 settembre, è stato intervistato il sottosegretario alla Funzione pubblica Ernesto Bettinelli il quale afferma che: "Il Garante stabilirà una tariffa massima, non a tempo, per gli accessi alla Rete. Per almeno quattro ore al giorno, in determinate fasce orarie, non si pagheranno gli scatti, ma solo il fisso. Gli utenti potranno così sfruttare tranquillamente la Rete per gli scopi più diversi: lavoro, educazione, informazione e, perché no?, gioco".
Che altro aggiungere? Lo spero, lo spero davvero perché vorrebbe finalmente dire lanciare la rete anche nel nostro paese, ma lasciatemi dire che nutro seri dubbi che Telecom accetti di buon grado a una fetta di introiti tanto grande.

Dita incrociate, insomma. Non ci resta altro da fare.

 


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