Era ora... pensavo non
saresti più arrivato.
Il fuoco è acceso, alto e caldo e rosso
come piace a te, e la teiera è piena di Earl grey. Come piace a me. Sono già
tutti ai loro posti, ho anche fatto riparare quella poltrona che ti piaceva tanto. Sì, le
hanno levato quella molla fastidiosa che ti trapanava la schiena.
Non hai scuse, adesso. Siediti.
Ci sono un paio di nuovi amici, qui con noi,
e - lo sai, no? - nuovi amici vuol dire nuove storie.
E noi siamo qui per loro, per le storie.
Quindi è tutto a posto. Perfetto, si va.
Inizieranno a raccontare quelli più esperti
tra noi, dei professionisti, sì, gente in gamba, persone che sanno fare il loro lavoro e
lo sanno fare dannatamente bene.
Gente come Franco
Clun, lo conosci vero? Ok, lo so, hai la memoria
vergognosamente corta, e vuoi sapere qualcosa su di lui. Non abbiamo molto tempo prima che
l'Ora Delle Storie inizi, quindi ti basti sapere che è stato finalista in
un sacco di concorsi letterari (roba seria, sicuro, tipo il Courmayeur, Il
Prione, il Premio Città di Montepulciano, il Silmaril, lHoward
e il Premio Italia... ah, questi ultimi due li ha pure vinti!) e ha che pubblicato
racconti su riviste, quotidiani e antologie (Stampa Alternativa, Keltia Editrice,
Libraria Padovana Editrice, Edizioni Giacché, Yorick Edizioni,
Edizioni Palantir, i volumi Terzo Millennio e Dracula 2000 curati da Franco
Forte e Valerio Evangelisti per I libri di Avvenimenti).
Che ti dicevo? Uno in gamba!
Oppure scrittori come Stefano
Massaron, che è già venuto a trovarci (l'avrai già
sentito raccontare le sue storie con quel vocione caldo e tagliente che si ritrova) e che
tra un po' racconterà i suoi incubi anche per quelli di Einaudi e ADN Kronos
Libri.
Sai, Stefano è un amico, un buon amico,
solo che ha un piccolo difetto. Adora le cose che tagliano. Quindi abbi pazienza,
sposta un la poltrona un po' più in là, ok?
Bene.
E poi ci sono anche gli altri ragazzi, amici che sono qui con noi per
la prima volta e che per la prima volta racconteranno una loro storia, persone che
iniziano proprio adesso il loro lungo e difficile cammino di narratori e che hanno tanto
bisogno di un posto sicuro e caldo e accogliente come il nostro per fare esperienza.
Sii buono con loro, magari s'incepperanno
qualche volta, tentenneranno, ma è così che bisogna fare, raccontare e raccontare e
raccontare, finché la voce non ti esce dalla gola fluida come un refolo di vento caldo di
quelli che giocano con le cose e le scompigliano a seconda dei loro capricci senza che
nessuno se ne renda conto.
E' per questo che siamo qui, per le storie
che altrimenti nessuno potrebbe sentir narrare, quindi siediti, bevi la tua tazza di tè e
lasciati coccolare.
Siamo qui per questo.
Solo per questo.